lunedì 24 febbraio 2014



“NESSUN LUOGO è LONTANO”

È venuto il momento di aprire il regalo.
I regali di latta e lustrini si sciupano subito, e via.
Io invece ho un regalo migliore, per te.
È un anello da metterti al dito.
E brilla di una luce tutta sua.
Nessuno può portartelo via; non può essere distrutto.
Tu sei l’unica al mondo che riesca a vedere l’anello che io oggi ti dono,
come io ero l’unico in grado di vederlo quando era mio.
Questo anello ti dà un nuovo potere.
Messo al dito, potrai levarti in volo con tutti gli uccelli dell’aria…
E quando avrai voglia di tornare giù di nuovo, vedrai,
tutte le tue domande avranno risposta e tutte le tue ansie si saranno dileguate.
Al pari di ogni cosa che non può toccarsi con mano o vedersi con gli occhi,
il tuo dono si fa sempre più potente via via che lo usi…
E quando arriverà per te quel giorno,
tu dovrai a tua volta donare il tuo dono a qualcuno che sai ne farà buon uso;
costui potrà apprendere, allora, che le uniche cose che contano
sono quelle fatte di verità e di gioia e non di latta e di lustrini.

 Richard Bach

domenica 23 febbraio 2014

NOTIZIE Minori



MINORI. Videogiochi, 1 su 3 non sopporta la sconfitta
Lo rivela indagine Ido su 1.414 studenti italiani
Roma, 21 feb. - Tutti gli adolescenti giocano ai videogame per scaricarsi, o perché lo considerano un passatempo, e uno su tre non sopporta la sconfitta. Lo rivela un'indagine dell'Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO), che ha sottoposto un questionario conoscitivo a 1.414 studenti dagli 11 ai 19 anni di 19 scuole medie e superiori della Capitale per esplorare il loro atteggiamento su un fenomeno culturale di massa in continua espansione.

"Giudizi che non subiscono differenziazioni di genere, poiché a giocare non sono solo gli uomini- precisano gli psicoterapeuti dell'IdO che lavorano nelle scuole- il 47% degli intervistati è di sesso femminile".

Si tratta di una fotografia sociale che mostra otto studenti su dieci assorbiti dai videogame, tanto che nel 50% dei casi ci giocano minimo 2 ore al giorno. I ragazzi finiscono per "farsi risucchiare da una realtà virtuale- aggiunge l'équipe dell'IdO- immedesimandosi con i protagonisti dei videogiochi e allontanandosi purtroppo dalla relazione reale. Parliamo di giochi- concludono gli esperti- che non favoriscono la condivisione ma vengono usati per scaricarsi o per caricarsi di rabbia".

sabato 22 febbraio 2014

IL PRINCIPIO


“Da dove sono venuto? Da dove mi hai preso?”
domandava il bambino alla mamma.
Metà piangendo, metà ridendo, rispose
stringendosi il bambino al seno:
“Tu eri nascosto nel mio cuore
come un desiderio, amore mio.
Tu eri nelle bambole dei miei giochi infantili,
in tutte le mie speranze,
in tutto il mio amore,
nella mia vita e in quella di mia madre
eri tu che vivevi.
……………………………………………………………….
TAGORE

GOCCIOLINA



Gocciolina

All’alba, una gocciolina di rugiada
brillava su una foglia lucida.
Una farfalla passò di là
e volteggiando sussurrò:
“Gocciolina, come staresti bene
sul mio vestito azzurro”.
“Saresti ammirata da tutti
se venissi ad ingemmare
la mia tela d’argento”
le disse il ragno.
“Vieni ad illuminare la mia casa”
la pregò la formica.
Gocciolina si guardò attorno
un po’ confusa
e scorse per terra un piccolo fiore,
inaridito e senza vita.
Pareva dicesse: “Ho sete”.
Gocciolina scivolò rapida sulle foglie lucide
e si lasciò cadere ai piedi del fiore appassito
che subito riprese vita.


S. LAWRENCE

IL BAMBINO IMPARA CIò CHE VIVE


lunedì 10 febbraio 2014

IL BAMBINO IMPARA CIÓ CHE VIVE

Se vive nel rimprovero,
diverrà più intransigente
Se vive nell’ostilità,
diverrà più aggressivo
Se vive nella derisione,
diverrà più timido
Se vive nella serenità,
diverrà più equilibrato
Se vive nell’incoraggiamento,
diverrà più intraprendente
Se vive nell’apprezzamento
diverrà più comprensivo
Se vive nella lealtà,
diverrà più giusto
Se vive nella chiarezza,
diverrà più fiducioso
Se vive nella stima,
diverrà più sicuro di sé
Se vive nell’amicizia,

diverrà veramente amico per il suo mondo.

domenica 9 febbraio 2014

…ero molto preoccupata e angosciata perché in certi momenti non lo sentivo muovere, ma quando poi si muoveva mi sembrava che si muovesse troppo e ciò mi angosciava ancora di più. E più mi domandavo se non stesse bene, più lo sentivo muovere, agitarsi e pensavo che soffrisse. E lui si muoveva ancora di più. allora ho provato a stendermi restando sola con lui e mentre io mi calmavo lui subito si calmava. Riuscivo a sentirlo e ne immaginavo la posizione: era come se si rilassasse anche lui”.


Della naturale permeabilità da parte del bambino delle dinamiche inconsce dei genitori ce ne parla Jung: “gli influssi più forti che agiscono sui bambini non provengono affatto dall’atteggiamento cosciente dei genitori, bensì dal loro sfondo inconscio”. Le problematiche inconsce individuali sia della madre, che di entrambi i genitori o della coppia genitoriale o della famiglia agiscono con una particolare “contagiosità” nel mondo interno del bambino: l’atteggiamento genitoriale di cui Jung vuole sottolineare l’importanza, più che riferibile a un ordine morale è una vera e propria mancanza di consapevolezza, di “inconscietà” dei genitori rispetto alla propria vita psichica.