sabato 4 gennaio 2014

Nel lavoro di crescere i figli, le cose importanti si fanno momento per mo- mento, mentre accadono i fatti della vita. Non esistono lezioni, né momenti specifici per imparare (Winnicott, 1993).
La nostra cultura coltiva un’idea astratta del diventare adulti. Non è la nascita di un figlio che fa maturare; molti anzi hanno comportamenti «immaturi» specialmente con i famigliari, e non c’è nulla di anormale o di sbagliato in questo. Se sostenessimo che è necessario, prima di diventare genitori, essere maturi, avere una sana autostima, saper ascoltare ecc., metteremmo una grossa ipoteca sulla maggior parte delle famiglie. L’autostima e il senso di competenza nascono dentro relazioni di rispetto reciproco, sono generate da azioni integre. Un genitore agisce in modo integro quando assume la responsabilità personale e sociale, e così facendo consente al figlio di fare lo stesso (Juul, 2001).

mercoledì 1 gennaio 2014

Oggi vi voglio parlare di "Beata Incoscienza"!!!
"Beata Incoscienza" è un modo di dire, quasi un rimprovero che si fa ai più giovani quando questi commettono un colpo di testa, un gesto avventato...
Io l'ho riscoperta in queste vacanze di Natale e ho camcellato la negatività e l'anagrafe a queste due parole...anzi voglio condividere con voi questo articolo, voglio condividere il come poter trasformare la "Beata Incoscienza" in voglia di vivere che ci sorprende a tutte le età.

Beata Incoscienza: due parole magiche!!! Un bambino le scrive su un foglio a quadretti di un quaderno di scuola elementare, con la "B" e la "I" maiuscole. Un giovane di venticinque anni le scrive dietro al certificato di matrimonio, a matita, senza che nessuno se ne accorga. Un uomo anziano e stanco le scrive con una penna stilografica che non si usa più, nell'ultima pagina di un suo diario.E noi le scriviamo ogni sera, prima di addormentarci??? Ovunque!!! Con il dentifricio sullo specchio del bagno, sul nuovo calendario di cucina, nell'agenda telefonica...???

Scriviamole, per non perdere l'entusiasmo di buttarci dal trampolino della vita nei momenti più difficli; per imparare finalmente a giocare con l'aquilone sulla spiaggia; per bere un bicchiere di pioggia, un bicchiere d'acqua venuta giù dal cielo, pura, solo per noi, acqua priva di etichette; per scalare una montagna di neve e arrivati sulla cima piantare una bandiera bianca di libertà e tornare a valle più innamorati della vita.

In tal modo diventa addirittura logico cambiare lavoro da un giorno all'altro, lasciarsi andare ad una passione impossibile. E finalmente ci smascheriamo, mostrando senza paura la nostra vera personalità. Così, per mettere al mondo un figlio, nessuno può più giudicare se siamo "troppo giovani" o "troppo anziani". 
Animati dalla "Beata Incoscienza", ovviamente in buona fede, noi diamo finalmente il meglio, liberi da false convenzioni o da facciate di compromesso.

Beata Incoscienza! Non sopravvivere! Ma vivere!!!