venerdì 28 marzo 2014

ABSTRACT PRESENTAZIONE LIBRO PRIMISSIMA INFANZIA

La conferenza nasce da un’idea dell’Associazione Culturale “La Ghianda” che vuole offrire un’occasione di riflessione per ripensare alla relazione con il bambino in termini di educazione attiva, empatia, compartecipazione.


L’Associazione Culturale “La Ghianda” in collaborazione con Villa Umbra (con il patrocinio del Comune di Perugia, L’Unicef e l’Ordine degli Psicologi dell’Umbria e la partecipazione della Regione Umbria) invitano alla Presentazione del libro di Agnés Szanto-Feder sul tema:


L’OSSERVAZIONE DEL MOVIMENTO DEL BAMBINO. Valutare lo sviluppo psico-fisico nella prima infanzia”

Relatori:

Dr. Agnés Szanto-Feder, laureata in Psicologia presso l’Université Paris VIII, dove ha conseguito il Dottorato di ricerca in Psicologia genetica, ha insegnato in Francia, Argentina, Belgio e svolto corsi di formazione sulla motricità infantile a educatori e operatori di nidi e scuole dell’infanzia in Francia, Belgio, Olanda, Ungheria, Algeria, Svizzera, Argentina, Cile, Brasile, Québec. Autrice di numerosi articoli tradotti in varie lingue e del film "Se mouvoir en liberté" (con A. Tardos, 1996), è vicepresidente dell’Association Pikler-Lóczy – France, dell’Association Internationale Pikler-Lóczy e membro della Fondation Pikler USA.

Dr. Myrtha Chokler, Laureata in Psicologia all'Università di Parigi e in Fonoaudiologia all'Università UMSA di Buenos Aires, Direttrice e Docente del Corso di Laurea in Psicomotricità dell'Università Nazionale di Cuyo (Argentina), Responsabile dell'Area della Primissima Infanzia del Ministero dell'Educazione della Provincia di Buenos Aires, Direttrice dell'Istituto di Ricerca in Psicomotricità della Facoltà di Educazione U.N. Cuyo, Formatrice in Pratica Psicomotoria, Vicepresidente dell'Associazione Internazionale Pikler-Loczy, Professoressa invitata del Master sulla Genitorialità della Facoltà di Psicologia dell'Università di Padova, autrice di diverse pubblicazioni.

Coordinatori:

Dr. Michele Capurso, Ricercatore in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, Università degli Studi di Perugia

Dr. Maria lo Bianco, Psicologa, Psicoterapeuta dell’età evolutiva ad indirizzo psicodinamico, Associazione “La Ghianda”, associazionelaghianda@gmail.com

Psmta. Karina Calegari, Psicomotricista in ambito educativo e clinico con specializzazione nella primissima infanzia, Associazione “La Ghianda”, associazionelaghianda@gmail.com
page1image19288


Il titolo del libro, prende spunto dal lavoro di Agnés Szanto-Feder e dalla sua lunga esperienza di psicologa nei nidi d’infanzia e negli orfanotrofi, e anche dai diversi corsi di formazione per operatori della prima infanzia, dapprima in Francia, poi in Paesi più o meno lontani.
Potremmo definire il filo conduttore di questo volume, dice l’autrice, con una serie di domande: come ci si può occupare al meglio dei bambini nella quotidianità ordinaria? Come
gestire, come preservare nel quotidiano la salute (intendendo essenzialmente la salute psichica) dei bambini piccoli? Come mantenere, in quei luoghi d’incontro quali sono i nidi d’infanzia, un certo benessere, tanto individuale quanto di gruppo, nei bambini e negli adulti che si occupano di loro? Anche i genitori possono trovare in questo libro idee interessanti.
C’è una presa di posizione iniziale consapevole nelle riflessioni che oggi seguiranno: invece di parlare di prevenzione (cioè di quello che bisogna evitare), il punto di riferimento è lo star bene, quello che funziona. Questa posizione è indotta da uno sguardo che apprezza quello che il bambino è, quello che il bambino fa e che costruisce e non su quello che il bambino sa e su quello di cui è già capace. La prima preoccupazione di Agnés nell’équipe è sempre stata quella di gestire il “benessere”. Questo comporta un atteggiamento ben preciso: che cosa fare ogni giorno per assicurare una vita quotidiana interessante per i bambini e gli adulti? Per tale motivo i punti di riferimento nel lavoro, afferma l’autrice, sono quelli di una cornice ampia sullo sviluppo normale e non quelli di ciò che bisogna evitare, l’anormalità e la patologia.
La base di queste riflessioni sono le idee e le pratiche di Emmi Pikler (pediatra di fama internazionale e sostenitrice di un approccio olistico all’infanzia, basato sulla costruzione di un rapporto rispettoso dei tempi e delle attitudini di ogni bambino) e di quelli che la seguono, i suoi continuatori all’Istituto Pikler, detto «Lóczy», a Budapest e altrove in altri Paesi, in altre strutture.
La complessità della vita, dello sviluppo, la diversità all’interno di un gruppo di bambini non permettono di arrivare a soluzioni perfette, migliori da tutti i punti di vista e per tutti i bambini; è una delle grandi frustrazioni del nostro lavoro. Bisogna perciò cercare, dice l’autrice, delle soluzioni «ottimali»: certo, non interamente soddisfacenti per questo o quell’altro bambino, e tuttavia senza tralasciarne alcuno.
Questo significa che bisogna gestire dei compromessi.


“Una cultura dell’infanzia deve contemplare una cultura dell’adulto per fare in modo che il passato e il futuro possano convergere in un presente significativo” (Assoc. La Ghianda)


I lavori avranno luogo nella bellissima cornice della città di Perugia, c/o Villa Umbra (loc. Pila).




lunedì 24 marzo 2014

Cari soci e amici,

sempre nella ricerca del benessere bambino, abbiamo il piacere e soprattutto l'onore di ospitare a Perugia due Grandi  Maestri della primissima infanziaMyrtha Chokler e Agnes Szanto Feder che ci forniranno una grande occasione di riflessione su un nuovo modo di concepire l'infanzia, un modo diverso di crescere i propri figli, un modo meno invadente, che parte dall’idea che ogni bambino ha delle proprie iniziative. Una modalità per ripensare la relazione con il bambino in termini di «educazione attiva», empatia, compartecipazione, promuovendo nel bambino l’autonomia e la libera iniziativa, condizioni fondamentali per uno sviluppo sano, equilibrato e soddisfacente.

Nello specifico l'evento è la presentazione del libro di Agnés Szanto -Feder (psicologa con una lunghissima esperienza nei nidi e istituti d’infanzia, si ispira alle riflessioni e pratiche di Emmi Pikler, pediatra di fama internazionale e sostenitrice di un approccio olistico all’infanzia, basato sulla costruzione di un rapporto rispettoso dei tempi e delle attitudini di ogni bambino).

Il libro si intitola "L'osservazione del movimento nel bambino. 
Valutare lo sviluppo psico-fisico nella prima infanzia"

Vi aspettiamo lunedì 31 marzo ore 16:30-19 c/o Villa Umbra (loc. Pila, Perugia)

Maria e Karina



lunedì 24 febbraio 2014



“NESSUN LUOGO è LONTANO”

È venuto il momento di aprire il regalo.
I regali di latta e lustrini si sciupano subito, e via.
Io invece ho un regalo migliore, per te.
È un anello da metterti al dito.
E brilla di una luce tutta sua.
Nessuno può portartelo via; non può essere distrutto.
Tu sei l’unica al mondo che riesca a vedere l’anello che io oggi ti dono,
come io ero l’unico in grado di vederlo quando era mio.
Questo anello ti dà un nuovo potere.
Messo al dito, potrai levarti in volo con tutti gli uccelli dell’aria…
E quando avrai voglia di tornare giù di nuovo, vedrai,
tutte le tue domande avranno risposta e tutte le tue ansie si saranno dileguate.
Al pari di ogni cosa che non può toccarsi con mano o vedersi con gli occhi,
il tuo dono si fa sempre più potente via via che lo usi…
E quando arriverà per te quel giorno,
tu dovrai a tua volta donare il tuo dono a qualcuno che sai ne farà buon uso;
costui potrà apprendere, allora, che le uniche cose che contano
sono quelle fatte di verità e di gioia e non di latta e di lustrini.

 Richard Bach

domenica 23 febbraio 2014

NOTIZIE Minori



MINORI. Videogiochi, 1 su 3 non sopporta la sconfitta
Lo rivela indagine Ido su 1.414 studenti italiani
Roma, 21 feb. - Tutti gli adolescenti giocano ai videogame per scaricarsi, o perché lo considerano un passatempo, e uno su tre non sopporta la sconfitta. Lo rivela un'indagine dell'Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO), che ha sottoposto un questionario conoscitivo a 1.414 studenti dagli 11 ai 19 anni di 19 scuole medie e superiori della Capitale per esplorare il loro atteggiamento su un fenomeno culturale di massa in continua espansione.

"Giudizi che non subiscono differenziazioni di genere, poiché a giocare non sono solo gli uomini- precisano gli psicoterapeuti dell'IdO che lavorano nelle scuole- il 47% degli intervistati è di sesso femminile".

Si tratta di una fotografia sociale che mostra otto studenti su dieci assorbiti dai videogame, tanto che nel 50% dei casi ci giocano minimo 2 ore al giorno. I ragazzi finiscono per "farsi risucchiare da una realtà virtuale- aggiunge l'équipe dell'IdO- immedesimandosi con i protagonisti dei videogiochi e allontanandosi purtroppo dalla relazione reale. Parliamo di giochi- concludono gli esperti- che non favoriscono la condivisione ma vengono usati per scaricarsi o per caricarsi di rabbia".

sabato 22 febbraio 2014

IL PRINCIPIO


“Da dove sono venuto? Da dove mi hai preso?”
domandava il bambino alla mamma.
Metà piangendo, metà ridendo, rispose
stringendosi il bambino al seno:
“Tu eri nascosto nel mio cuore
come un desiderio, amore mio.
Tu eri nelle bambole dei miei giochi infantili,
in tutte le mie speranze,
in tutto il mio amore,
nella mia vita e in quella di mia madre
eri tu che vivevi.
……………………………………………………………….
TAGORE

GOCCIOLINA



Gocciolina

All’alba, una gocciolina di rugiada
brillava su una foglia lucida.
Una farfalla passò di là
e volteggiando sussurrò:
“Gocciolina, come staresti bene
sul mio vestito azzurro”.
“Saresti ammirata da tutti
se venissi ad ingemmare
la mia tela d’argento”
le disse il ragno.
“Vieni ad illuminare la mia casa”
la pregò la formica.
Gocciolina si guardò attorno
un po’ confusa
e scorse per terra un piccolo fiore,
inaridito e senza vita.
Pareva dicesse: “Ho sete”.
Gocciolina scivolò rapida sulle foglie lucide
e si lasciò cadere ai piedi del fiore appassito
che subito riprese vita.


S. LAWRENCE

IL BAMBINO IMPARA CIò CHE VIVE


lunedì 10 febbraio 2014

IL BAMBINO IMPARA CIÓ CHE VIVE

Se vive nel rimprovero,
diverrà più intransigente
Se vive nell’ostilità,
diverrà più aggressivo
Se vive nella derisione,
diverrà più timido
Se vive nella serenità,
diverrà più equilibrato
Se vive nell’incoraggiamento,
diverrà più intraprendente
Se vive nell’apprezzamento
diverrà più comprensivo
Se vive nella lealtà,
diverrà più giusto
Se vive nella chiarezza,
diverrà più fiducioso
Se vive nella stima,
diverrà più sicuro di sé
Se vive nell’amicizia,

diverrà veramente amico per il suo mondo.

domenica 9 febbraio 2014

…ero molto preoccupata e angosciata perché in certi momenti non lo sentivo muovere, ma quando poi si muoveva mi sembrava che si muovesse troppo e ciò mi angosciava ancora di più. E più mi domandavo se non stesse bene, più lo sentivo muovere, agitarsi e pensavo che soffrisse. E lui si muoveva ancora di più. allora ho provato a stendermi restando sola con lui e mentre io mi calmavo lui subito si calmava. Riuscivo a sentirlo e ne immaginavo la posizione: era come se si rilassasse anche lui”.


Della naturale permeabilità da parte del bambino delle dinamiche inconsce dei genitori ce ne parla Jung: “gli influssi più forti che agiscono sui bambini non provengono affatto dall’atteggiamento cosciente dei genitori, bensì dal loro sfondo inconscio”. Le problematiche inconsce individuali sia della madre, che di entrambi i genitori o della coppia genitoriale o della famiglia agiscono con una particolare “contagiosità” nel mondo interno del bambino: l’atteggiamento genitoriale di cui Jung vuole sottolineare l’importanza, più che riferibile a un ordine morale è una vera e propria mancanza di consapevolezza, di “inconscietà” dei genitori rispetto alla propria vita psichica.

sabato 4 gennaio 2014

Nel lavoro di crescere i figli, le cose importanti si fanno momento per mo- mento, mentre accadono i fatti della vita. Non esistono lezioni, né momenti specifici per imparare (Winnicott, 1993).
La nostra cultura coltiva un’idea astratta del diventare adulti. Non è la nascita di un figlio che fa maturare; molti anzi hanno comportamenti «immaturi» specialmente con i famigliari, e non c’è nulla di anormale o di sbagliato in questo. Se sostenessimo che è necessario, prima di diventare genitori, essere maturi, avere una sana autostima, saper ascoltare ecc., metteremmo una grossa ipoteca sulla maggior parte delle famiglie. L’autostima e il senso di competenza nascono dentro relazioni di rispetto reciproco, sono generate da azioni integre. Un genitore agisce in modo integro quando assume la responsabilità personale e sociale, e così facendo consente al figlio di fare lo stesso (Juul, 2001).

mercoledì 1 gennaio 2014

Oggi vi voglio parlare di "Beata Incoscienza"!!!
"Beata Incoscienza" è un modo di dire, quasi un rimprovero che si fa ai più giovani quando questi commettono un colpo di testa, un gesto avventato...
Io l'ho riscoperta in queste vacanze di Natale e ho camcellato la negatività e l'anagrafe a queste due parole...anzi voglio condividere con voi questo articolo, voglio condividere il come poter trasformare la "Beata Incoscienza" in voglia di vivere che ci sorprende a tutte le età.

Beata Incoscienza: due parole magiche!!! Un bambino le scrive su un foglio a quadretti di un quaderno di scuola elementare, con la "B" e la "I" maiuscole. Un giovane di venticinque anni le scrive dietro al certificato di matrimonio, a matita, senza che nessuno se ne accorga. Un uomo anziano e stanco le scrive con una penna stilografica che non si usa più, nell'ultima pagina di un suo diario.E noi le scriviamo ogni sera, prima di addormentarci??? Ovunque!!! Con il dentifricio sullo specchio del bagno, sul nuovo calendario di cucina, nell'agenda telefonica...???

Scriviamole, per non perdere l'entusiasmo di buttarci dal trampolino della vita nei momenti più difficli; per imparare finalmente a giocare con l'aquilone sulla spiaggia; per bere un bicchiere di pioggia, un bicchiere d'acqua venuta giù dal cielo, pura, solo per noi, acqua priva di etichette; per scalare una montagna di neve e arrivati sulla cima piantare una bandiera bianca di libertà e tornare a valle più innamorati della vita.

In tal modo diventa addirittura logico cambiare lavoro da un giorno all'altro, lasciarsi andare ad una passione impossibile. E finalmente ci smascheriamo, mostrando senza paura la nostra vera personalità. Così, per mettere al mondo un figlio, nessuno può più giudicare se siamo "troppo giovani" o "troppo anziani". 
Animati dalla "Beata Incoscienza", ovviamente in buona fede, noi diamo finalmente il meglio, liberi da false convenzioni o da facciate di compromesso.

Beata Incoscienza! Non sopravvivere! Ma vivere!!!