lunedì 19 marzo 2012

Per i nuovi padri...

Nel corso degli ultimi decenni della storia umana, sociale e psicologica, della nostra epoca molte cose sono profondamente cambiate.
Dal punto di vista sociale i notevoli cambiamenti del dopoguerra hanno profondamente inciso sul ruolo del padre e sulla relazione duale verso la moglie e verso i figli. Dal padre normativo, in una cultura patriarcale, fonte delle regole e dell’autorità, ci si muove verso un padre affettivo, che nella relazione emotiva con il figlio ha il punto di contatto più importante.
 I nuovi padri sono teneri e sensibili, cambiano i pannolini, danno il biberon, preparano la pappa, vestono i bambini alternandosi alle mamme, riproducendo in tutto e per tutto una funzione che, nel corso della storia è stata quasi unicamente della donna.



I nuovi padri si stanno rivelando non solo perfettamente in grado di svolgere le funzioni materne primarie, ma anche di trarne un profondo, intimo appagamento. I nuovi padri hanno imparato il mestiere non imitando il loro padre ma cercando di capire i bisogni del figlio. Ma cosa è davvero cambiato in questo nuovo modo di essere padri? Forse la dimensione interna della paternità?




Concludo con un passo tratto dal libro "Il gesto di Ettore".
Il titolo si riferisce a un momento dell’Iliade in cui Ettore va ad abbracciare la moglie Andromaca e il figlio Astianatte sulle mura di Troia prima della battaglia fatale con Achille. Nel momento in cui Ettore si volge verso il figlio per prenderlo dalle braccia della madre questi scoppia a piangere. Ettore si accorge che a spaventarlo è l’elmo che indossa e lo toglie. È in questo gesto la novità: Ettore si mostra infatti al figlio come essere fragile, e la corazza assume un valore fortemente simbolico di indumento che mentre protegge chiude. Togliersi la corazza significa metaforicamente aprirsi alla relazione.
«Da una parte, la rinuncia all’armatura di Ettore può rendere il padre davvero superfluo, in quanto indiscriminatamente simile alla madre. Dall’altra, i fatti ci dicono che in questi casi il figlio cerca altre figure maschili, ancora dotate di armi… la specificità paterna sta proprio in questo. Egli può essere con il figlio quando sa anche stare con l’armatura, può essere padre quando è anche guerriero. Diversamente dalla madre, non può fare solo una delle due cose: se lo vede solo con le armi, il figlio non lo riconosce; se non lo vede mai con le armi, non lo riconosce come padre […] La società ha deciso di spogliare Ettore perché non spaventi il bambino. Quest’ultimo non avrà più paura… ma avrà ancora un padre?» (Zoja, 2007).

TANTI AUGURI PAPA'


Maria Lo Bianco
Psicologa-Psicoterapeuta

1 commento:

  1. Karina, gracias por el comentario que me dejaste en mi blog, pero te pido una ayuda ¿como hago para poner el traductor? desde que cambio el formato no estoy muy ducha sobre como hacer las cosas. Me encanto que me escribieras y mucho más que le sirva a alguien...besos, lucre

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