C’era una volta il
mondo delle favole…quel mondo dove magicamente ci siamo trovate qualche anno
fa, in una giornata d’autunno…quel mondo dove tutto incanta e stupisce…tutto è
fantastico eppure così reale. In questo mondo C’era una quercia. Era grande e
vecchia e tutti la chiamavano La Quercia. Viveva lì da tanti anni, aveva
conosciuto generazioni di scoiattoli, formiche, passerotti, persino gufi e
civette! conosceva i nomi di tutte le stelle, ospitava amanti,bambini solitari,
vegliava sulle notti d’amore di tante innamorati che s'incontravano pieni di
gioia al chiaro di luna e incidevano i loro nomi, le loro iniziali, nella sua
corteccia. allora le due ragazze Si ricordarono di lei e pensarono:- E’ la più alta e anziana del paese, lei
saprà che cosa sono le “CAREZZE”!
Rallegrate da questa
speranza, presero a correre più forte che potevano tanto erano curiose della
risposta che la saggia Quercia gli avrebbe dato. -Quercia! Quercia! Una lieve brezza fece mormorare i rami assonnati.
-Quercia, svegliati! Sai dirci cosa sono
le carezze? E i baci? E le coccole!
Un ramo del saggio
albero, aiutato dal vento, gli indicò il grande appezzamento di terreno davanti
ai loro occhi.-Ma Quercia, cos’è questo!
Noi vogliamo conoscere il vero significato delle carezze… La Quercia non
rispose, ma lentamente dalla terra una radice forte e robusta si sollevò fino a
formare un gradino: le invitava a salire per guardare dall’alto e scoprire
l’arcano. Le ragazze accettarono l’invito e si fecero aiutare ad arrampicarsi
sui suoi possenti rami, decise a scendere solo quando avessero capito il
segreto delle carezze.
Allora la grande
Quercia disse alle due ragazze di guardarsi intorno: siete in un grande giardino, …osservate ciò che vi circonda…guardate lì
giù: ecco un pezzo di terreno che va pulito, vangato, concimato, curato se si
vuole che produca i frutti desiderati…In un giardino abbandonato a se stesso
crescono erbacce, spine; in esso si possono annidare animali di vario genere,
parassiti. In un giardino trascurato, disordinato, non coltivato, non ci si
trova bene: ci si sporca, non si vede dove posare i piedi. Le due ragazze
ascoltavano affascinate. Fu come se un nuovo flusso di vita scorresse dalle
radici più piccole fino ai rami più esposti, fino alle foglie; l'albero sentì
che si stava allargando, sentì con le radici che anche nella terra c'era vita e
calore.
“Ciò
che bisogna fare – continuava La saggia Quercia -è innanzitutto verificare lo stato di salute
di questo terreno…bisognerà allora Tagliare, sfrondare, potare, pulire, gettare
via ciò che in superficie ingombra, dà fastidio, occupa inutilmente lo spazio.
Bisognerà
Vangare, rivoltare la terra, rinfrescare e ossigenare così da poter dare
respiro al terreno, portare alla luce parti prima sconosciute, mettere in
evidenza potenzialità, risvegliare interessi e nuove energie…
Bisognerà
ancora Curare, coltivare, preparare un terreno vivo ricco di vitamine, di
sostanze nutritive perché il giardino ha bisogno di cure, chiede nutrimento,
domanda rispetto.
Bisognerà
quindi Nutrire, arricchire il terreno per dargli nutrimento altrimenti diventa
sterile, senza vita.
Aprite
le mani, ecco una mia piccola Ghianda…ora bisognerà Seminarla…la semina è
qualcosa di misterioso, e la Ghianda esige un particolare tipo di terreno…un
terreno che con le semplici operazioni preliminari che vi ho accennato ha ancora
bisogno di qualcosa e cioè di confronto, di profonda accettazione di se stessi
con le proprie paure, contraddizioni e nello stesso tempo accettazione delle paure,
differenze, delle opinioni, delle posizioni dell’altro.
Guardate
la Ghianda che avete in mano, prestate attenzione, non abbiate fretta, sentite
la sua unicità e irripetibilità, ascoltate cosa ha da dirci, è al suo interno
la motivazione a diventare quell’unica e splendida quercia, alta e frondosa, o bassa e massiccia che la
ghianda stessa cercherà di essere. Una volta anch’io ero stata piccola e avevo
tratto origine da una ghianda.
Alla
fine bisognerà far posto alla luce, insomma Creare le condizioni per la vita…è
questo il segreto!!!
Ora
permettetevi che mille splendidi soli illuminino e riscaldino, abbondanti
pioggie bagnino, forti venti accarezzino e avvolgano la vostra ghianda…e
ricordate che “Il futuro di ogni quercia
è nascosto in ogni ghianda.
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